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sabato 20 agosto 2016

Canoe Centre - Eqalugaarniarfik (33 km)

15 agosto


Ieri sera mi sono addormentato con il vento che scuoteva la tenda e il rumore delle onde nelle orecchie; questa mattina mi sono svegliato e regnava il silenzio. Il vento era molto debole e il sole splendeva in cielo.

Avevo in programma 22 chilometri fino a Ikkattooq, così alle 9.00 ero già in cammino. Pochi chilometri e finalmente ho lasciato indietro il lago Amitsorsuaq, che mi aveva tentuto compagnia da due giorni! Le gambe, i piedi e la schiena andavano bene. I problemi dei giorni scorsi erano un vecchio ricordo...

... fino al chilometro 13, quando davanti a me è apparsa una salita quasi verticale. Da 25m sopra il livello del mare dovevo raggiungere, in pochissimo, 350m. Ho iniziato. Ogni dieci passi mi fermavo con il fiatone. Pensavo di non farcela. Passo dopo passo, sosta dopo sosta, sono arrivato. Il panorama ripagava tutta la fatica. Mi sono fermato a riposare e a contemplare paeasaggi che ricorderó con rimpianto a Milano. Che senso di libertà offre l'essere da solo, in un posto sconosciuto, stanco, sudato, sotto il sole, accarezzato dal vento! 

Piano piano sono arrivato a Ikkattooq, un bell'hut sul lago, e non c'era nessuno. Ho montato la tenda vicino al caratteristico edificio rosso (come tutti gli hut dell'Arctic Circle Trail) e sono andato a riempire la borraccia. 

Dietro ad una sporgenza della roccia vedo uscire del fumo bianco. Vado a vedere. C'è un incendio e il vento estende la zona di tundra che brucia. Ho provato a calpestare la fiamme ma le ceneri erano troppo profonde; ho svuotato la borraccia sul fuoco in un tentativo ridicolo di spegnere l'incendio; ho provato a chiamare il numero di emergenza ma, ovviamente, non c'era campo; ho preso l'estintore dall'hut ma in due spruzzi si è esaurito... intanto la tundra bruciava... e io dovevo cavarmela da solo. 


E se dilaga verso monte? Se brucia l'hut e la tenda? Preso dall'agitazione, ho disfato la tenda e ho deciso di mettermi in marcia fino all'hut successivo a 11 km di distanza. Erano le 17.00 passate.

Ancora una volta il sentiero mi portava in salita. E, al termine, una ripida discesa nella valle del fiume Ole's Lakseelv. Dall'alto la valle appariva grande, larga, verde, bellissima. 

Dopo aver attraversato la valle mi sono trovato davanti il fiume: il famoso fiume da guadare! Senza nessun problema ho tolto le scarpe, le calze e i pantaloni e ho attraversato. L'acqua non era fonda, mi arrivava sopra il ginocchio; ma era gelida e avevo paura che la corrente mi facesse finire dentro. Invece ce l'ho fatta. In fretta mi sono rivestito e sono ripartito perchè si faceva tardi e il sole iniziava a nascondersi dietro le montagne.

Verso le 21.00 sono arrivato all'hut di Eqalugaarniarkik. Ad accogliermi c'era un'allegra compagnia di una decina di inglesi con le rispettive tende. 

L'acqua era qualche centinaio di metri più indietro e io ero stanco. Puzzavo... ma ero più stanco. Ho fatto la tenda e sono andato a dormire, così come sono arrivato.

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